Creare un telegiornale in classe | Synergie

Come creare un telegiornale in classe

Quella del giornalino scolastico è ormai una tradizione consolidata da decenni in molte scuole. Fare un giornale, infatti, è un’attività che si presta a molteplici finalità educative. Pianificare un numero, a partire dalla riunione di redazione, con la scelta delle notizie, l’assegnazione degli articoli, e la suddivisione dei compiti, insegna ai ragazzi a lavorare in gruppo, ciascuno con un suo ruolo ma anche a pianificare correttamente un progetto suddiviso in più fasi. Inoltre, la parte di ricerca delle notizie e di stesura degli articoli sviluppa le capacità di indagine, di approfondimento, e naturalmente di scrittura ma migliora anche il senso critico. Il lavoro è inerentemente multidisciplinare e può quindi essere seguito nelle sue varie parti da più insegnanti.

Con l’arrivo di Internet e delle tecnologie digitali, non possiamo nascondere che la carta stampata abbia perso un po’ di fascino agli occhi degli studenti. Allora perché non fare un passo avanti e non coinvolgerli nel passo logico successivo, ovvero creare un telegiornale vero e proprio? Sì, lo sappiamo, è un progetto vasto e difficil  ma solo in apparenza! La base del lavoro, infatti, è la stessa del giornale: riunione di redazione, scelta degli argomenti, assegnazione degli articoli eccetera. Ciò che cambia è la fase finale, quella della distribuzione, perché, una volta scritti, gli articoli non andranno più impaginati su un foglio, ma letti da uno speaker davanti alla telecamera. Ecco dunque che entrano in gioco nuove figure professionali: il conduttore o “anchorman”, e le persone che lavorano dietro le quinte: ci sarà chi si occupa delle luci, chi dell’audio, chi di mandare i “contributi”, ovvero foto e video da visualizzare durante la trasmissione. Naturalmente, ci sarà anche un cameraman e l’addetto a mandare la trasmissione su Internet. Negli anni passati, ci sono stati dei tentativi di fare telegiornali scolastici ma gli ostacoli dovuti alla mancanza di tecnologie adeguate erano parecchi. Tra questi, l’obbligo di lavorare “in differita”, la necessità di software sofisticati per il montaggio e la diffusione che poteva avvenire solo tramite videocassetta, un mezzo sicuramente poco tempestivo!

Come creare video come il telegiornale?

Adesso, con le tecnologie che abbiamo in aula possiamo fare ciò che prima sembrava impossibile. Allora come creare video come un telegiornale visivamente identico a quello dei canali TV nazionali, da diffondere in diretta su Internet? Cominciamo proprio da quest’ultima parte. Esistono svariati programmi, anche gratuiti, che ci permettono di trasmettere in diretta su Internet il video proveniente, per esempio, dal nostro smartphone. Il modo più facile è probabilmente fare una diretta Facebook. Gli insegnanti che non sapessero come si fa non devono preoccuparsi, ci penseranno i loro alunni a mostrare come funziona. Altrimenti, potete usare altri social network dotati di funzionalità simili, o app come Periscope.

Ora, il problema è: come allestiamo lo “studio tv” in classe? Beh, non è difficile: basta un banco o una cattedra a fare da scrivania e, dietro di essa, un po’ di lato per evitare che venga coperto dal conduttore, serve un monitor touch StarBoard, o eventualmente una LIM. Su questo schermo verranno proiettate le immagini a supporto delle notizie: potrà trattarsi di immagini fisse (foto, grafici, disegni) o video. Inoltre, usando uno schermo con capacità touch, sarà possibile anche scrivere sulle immagini, per esempio per commentare grafici, per mostrare un itinerario su una mappa, eccetera. La sorgente di segnale da collegare al monitor o alla LIM potrà essere una “document camera” come la Elmo L12i, che dispone di alcuni ingressi per fonti esterne e potrà quindi essere usata come un banco di regia video. Oltre a monitor e document camera, vi servirà poi uno smartphone connesso a Internet tramite il Wi-fi della scuola, e possibilmente montato su un treppiede. Difficile creare un telegiornale professionale se le riprese sono traballanti.

Ultimi due elementi da considerare sono luci e microfoni. Per le luci, se quelle dell’aula non fossero sufficienti, potete procurarvi una coppia di illuminatori LED economici, oppure un paio di lampade a risparmio energetico da una ventina di watt. Per i microfoni, il più adatto è il cosiddetto “lavalier”, o microfono da cravatta, disponibile a meno di 10 euro va collegato alla presa degli auricolari dello smartphone usato per trasmettere mediante un apposito cavo.

Le attrezzature per creare il tuo telegiornale

A parte lo smartphone da connettere a Internet via Wi-Fi, gli elementi tecnologici importanti di questa attività sono solo due: la Document Camera Elmo e il monitor touch StarBoard.

La Document Camera è uno strumento molto versatile, nato principalmente per proiettare su un monitor le immagini di documenti cartacei ripresi attraverso una piccola videocamera digitale. Pensatela un po’ come l’equivalente digitale della lavagna luminosa. Tuttavia, i vari modelli di Document Camera Elmo vanno ben oltre questa funzionalità base: essi integrano diversi ingressi sia audio che video, e quindi possono agire un po’ come una regia, capace di selezionare fra vari segnali quello da inviare al monitor, tramite l’uscita HDMI. Collegando per esempio un computer, o una videocamera digitale, si potranno riprodurre filmati, animazioni, videointerviste fatte in esterni e così via.

Il monitor touch StarBoard è il secondo principale elemento tecnologico che va a comporre lo studio, ed è anche l’unico che verrà visto dagli spettatori. Disponibile in tre diversi formati (65”, 75” e 86”) è dotato di sistema touch a 10 tocchi che consente di usarlo anche per “intervenire” sulle immagini proiettate. Questo funziona grazie a due software diversi, a seconda che si usi il solo monitor (si usa la app Note, che gira sotto Android, sistema operativo del monitor) o il monitor connesso a un computer (da usare con il software StarBoard, disponibile per Windows, MacOs, Linux e Android). Inoltre, anche il monitor StarBoard è provvisto di numerosi ingressi, oltre a essere in grado di connettersi a Internet per mostrare pagine Web. Può quindi, se necessario, agire esso stesso come “centralina di smistamento” per le varie sorgenti da proiettare, anche se in questo caso bisognerà probabilmente prevedere un modo per nascondere i vari cavi che arrivano al monitor, mentre per selezionare mano a mano i vari ingressi bisognerà affidarsi al telecomando.

Gli step per creare il telegiornale scolastico

A questo punto, avrete già capito come collegare il tutto, ma riassumiamo i passaggi fondamentali.

  1. Creare il telegiornale come prima si preparava il giornalino di classe. Bisognerà decidere una “testata”, cioè il nome del telegiornale, e disegnare il “logo”.
  2. Convocare la prima riunione di redazione per l’assegnazione dei ruoli, decidendo chi farà il redattore, chi l’inviato, chi il conduttore, chi si occuperà di preparare lo studio e fare la ripresa, chi farà la regia e chi dirigerà il giornale.
  3. Creare il “palinsesto”, ovvero la struttura delle rubriche del telegiornale, scegliendo le notizie di cui vogliamo parlare, che verranno assegnate ai redattori perché scrivano i testi, e procurino le foto, preparino i disegni esplicativi, ed effettuino le eventuali interviste. Diamo per scontato che la classe, quando arriva a questo punto, abbia già affrontato da tempo con l’insegnante di italiano gli argomenti relativi a come si scrive un articolo, alle “cinque W”, e alla separazione fra tra fatti e opinioni.
  4. Preparare la diretta. Quando tutto è pronto, si passa alla fase del confezionamento finale del prodotto e della sua diffusione. I testi, controllati dal correttore di bozze e vistati dal direttore, verranno consegnati al conduttore per essere letti in diretta; le foto, i disegni, i video e tutti i materiali audiovisivi a supporto delle notizie, andranno dati alla regia – ovvero alla persona, o alle persone, che si occupano dell’infrastruttura tecnologica. In particolare, verranno forniti a chi manovrerà la Elmo Camera, la cui uscita HDMI è mostrata sul monitor touch che appare nell’inquadratura, dietro al conduttore. Sia l’anchorman sia la regia avranno un foglio con la “scaletta”, ovvero con l’elenco ordinato delle notizie da trasmettere, completo delle indicazioni sui materiali da mostrare per ogni notizia. Chi si occupa dello studio intanto avrà predisposto la cattedra da usare come scrivania nella posizione adatta, per poter inquadrare con uno smartphone sia il conduttore sia il monitor alle sue spalle. Chi è alla regia invece avrà collegato il monitor touch, ed eventualmente le altri fonti (computer o altro) alla Elmo Camera. Foto, disegni e grafici stampati su carta andranno preparati in ordine vicino alla videocamera, per essere proiettati al momento giusto.
  5. Controllare audio e luci. All’arrivo del conduttore, gli si metterà addosso il microfono, se usate il lavalier. Se invece usate un microfono “a gelato”, esso andrà posto sulla cattedra, davanti al conduttore, appena disassato, possibilmente su un apposito treppiede. Intanto che si controlla se l’audio arriva bene al cellulare, si posizioneranno le luci.
  6. La diretta vera e propria. Una volta attivata da uno smartphone montato su un supporto stabile, si proietteranno prima di tutto sul monitor touch la sigla o la testata del Tg, dopodiché il conduttore prenderà la parola, saluterà il pubblico e leggerà il sommario, per poi passare alle varie notizie, mentre dalla regia proietteranno sul monitor le immagini provenienti dalla Elmo Camera.
  7. Ringraziare il pubblico…e non dimenticare di dare appuntamento alla prossima puntata, specificando quando andrà in onda.

 

 

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