Pavimenti e pareti interattive grazie ad un videoproiettore: quando l’intera aula diventa un’enorme lavagna

Già da piccoli i bambini sono abituati ad avere a che fare con schermi interattivi, che attirano la loro attenzione anche grazie alla semplicità di interazione. Perché allora non cercare di catturare la loro attenzione anche in aula, trasformando in un grande schermo anche le pareti dell’aula? Sembra fantascienza, ma questa tecnologia è oggi accessibile a tutti e si basa su videoproiettori interattivi, in grado di trasformare qualsiasi superficie in uno schermo touch. Si tratta di attrezzature versatili e semplici da configurare e utilizzare che possono supportare gli insegnanti nel loro compito. Non serve nemmeno uno schermo speciale: un qualsiasi pavimento neutro o parete bianca saranno più che sufficienti e si trasformeranno in veri e propri strumenti interattivi

Cosa è un proiettore interattivo?

Un proiettore interattivo funziona come un proiettore ma è dotato di una speciale telecamera che inquadra l’area di visualizzazione e traccia la posizione delle dita, agendo quindi come se si trattasse di uno schermo touch. Abbinato a un software di disegno, permetterà ai bambini di disegnare e scrivere direttamente sulle pareti, utilizzando le sole dita o degli speciali pennini Possiamo considerarla come un’enorme LIM, una Lavagna Interattiva Multimediale che si estende sull’intera parete. I modelli migliori supportano il multitouch a 10 punti, permettendo anche a più persone, come due studenti o lo studente e l’insegnante, di lavorare insieme sullo stesso progetto. 

I vantaggi di un proiettore interattivo per la didattica

Le dimensioni non sono l’unico vantaggio di un proiettore multimediale interattivo in ambito scolastico. Fra i principali punti di forza di questi dispositivi, la capacità di aumentare il coinvolgimento dei ragazzi e stimola la loro curiosità. Una conferma arriva da uno studio del Dipartimento di Scienze Cognitive dell’Università della California di San Diego, che suggerisce come l’utilizzo di un proiettore interattivo spinga gli studenti a cercare di risolvere in autonomia i problemi, senza prima tentare di “sbirciare” le risposte. Questo è valido soprattutto per la scuola primaria, ma non mancano vantaggi anche nella scuola secondaria o l’Università, dove l’utilizzo di questi strumenti stimola una maggiore collaborazione fra i ragazzi.

Grazie ad una parete interattiva, pPer gli insegnanti sarà più facile creare lezioni stimolanti e coinvolgenti, e condividerle facilmente con tutti gli studenti, passandola sui loro dispositivi. Del resto, il concetto di BYOD, Bring Your Own Device – porta con te il tuo dispositivo – è ormai entrato di prepotenza anche in molti istituti scolastici, in particolare negli atenei, e adottare soluzioni digitali come i proiettori multimediali interattivi si sposa perfettamente con questa filosofia. 

C’è poi da considerare l’aspetto puramente didattico di una parete interattiva: per quanto i libri di testo rimangano fondamentali, un supporto digitale può semplificare l’apprendimento di alcune materie. Pensiamo allo studio del corpo umano, dove poter esplorare un modello tridimensionale a grandezza naturale, ruotandolo e zoomandolo direttamente a parete, aiuta a comprendere meglio com’è fatto e come funziona rispetto alle classiche immagini bidimensionali che accompagnano i libri. 

Pareti interattive per giochi didattici nella scuola primaria

Il gioco è una componente fondamentale per l’apprendimento e tramite un proiettore interattivo sarà possibile anche organizzare dei momenti di svago coi bambini e i ragazzi, sempre finalizzati all’educazione. Anche un semplice esercizio in classe può trasformarsi in un gioco in grado di coinvolgere i ragazzi. Ma concretamente, cosa si può fare rendendo le pareti interattive? Il limite alla fine è dato dalla fantasia: alla fine, il proiettore non fa che riprodurre sulle pareti le immagini provenienti da un computer o un altro dispositivo, oltre a garantire il supporto “touch”. Qualsiasi applicazione funzionante su PC o Mac (ma anche Android o iOS) funziona su questi schermi. Nel caso dei proiettori interattivi proposti da Epson, sono disponibili due modalità: Annotazione e Lavagna. In modalità Lavagna, il proiettore farà le veci di una comune lavagna, permettendo ad alunni e insegnanti di prendere appunti e risolvere esercizi. Si potrà decidere se proiettare un foglio bianco (o nero) o, cosa molto utile nel caso della scuola d’infanzia o primaria, dei “fogli” a quadretti o a righe.
Nella modalità Annotazione, invece, si potrà collegare un computer, un lettore DVD o Blu-Ray per proiettare immagini o filmati. Studenti e insegnanti potranno poi prendere annotazioni direttamente sulle immagini proiettate, anche mettendo in pausa il filmato, se necessario, così da evidenziare parti salienti o prendere appunti.

La parete interattiva ha un’altro vantaggio non indifferente: sSe gli studenti della classe sono poi dotati di smartphone o tablet e delle relative applicazioni, sarà poi possibile permettere a tutti di proiettare il contenuto del proprio schermo, cosa che può rivelarsi utile per esporre ricerche, valutare i compiti, e soprattutto per migliorare la collaborazione fra insegnanti e studenti durante, andando oltre il classico concetto di lezione frontale. Questo apre anche la strada a una serie di giochi interattivi educativi, in grado di tenere alta l’attenzione degli studenti, che avranno modo sia di seguire la lezione sulla parete sia di intervenire e interagire direttamente, sotto il controllo del docente, utilizzando i loro dispositivi. 

Esercizi interattivi con video proiettori: il software giusto

Per sfruttare a pieno i proiettori interattivi in ambito didattico è fondamentale scegliere il software giusto. Che può essere naturalmente un qualsiasi programma per PC o Mac scelto dall’insegnante, o un prodotto pensato proprio per i proiettori interattivi. Un esempio è il StarBoard Software, molto utilizzato in ambito educational, e pensato per le esigenze degli istituti scolastici. È infatti possibile modificare la tavolozza di colori utilizzati, così da poter scegliere quella più adatta agli studenti delle varie età, e mette a disposizione una barra degli strumenti intuitiva, molto facile da comprendere anche per i bimbi che frequentano la scuola dell’infanzia. Il software consente a più studenti, o allo studente e l’insegnante di collaborare sullo stesso progetto. Gli insegnanti apprezzeranno il fatto che StarBoard Software include anche una vasta libreria di risorse dedicate agli insegnati: immagini, template per gli sfondi, ma anche un centro risorse online, da cui scaricare elementi aggiuntivi. Ogni istituto scolastico, poi, avrà a disposizione un suo spazio dove docenti ed educatori potranno condividere le loro risorse, siano esse lezioni, esercizi, schede di approfondimento, quiz o altro.

Considerato che i proiettori consentono di creare pareti interattive che diventano veri e propri monitor touch di grandissime dimensioni, gli insegnanti non saranno legati a un solo software ma potranno scegliere quelli che preferiscono, che si tratti degli strumenti messi a disposizione da Big G con Google Classroom ad applicazioni pensate per le scuole primarie e dell’infanzia come Kahoot, WordWall, LearningApps, Educandy, le applicazioni proposte da Playandlearnitalia.

Integrare un proiettore interattivo fra gli strumenti per l’insegnamento può insomma contribuire a rendere le lezioni più interessanti, stimolanti e moderne, facilitando l’apprendimento e migliorando il coinvolgimento dei ragazzi. Fra i principali produttori sul mercato citiamo Optoma, Epson e Maxell: questi marchi supportano le principali tecnologie (DLP o LCD, Laser Led o Laser Fosfori) e hanno a listino modelli progettati per soddisfare le esigenze degli istituti scolastici. Visita la nostra sezione dedicata ai videoproiettori, scegli il modello che fa per te e non esitare a contattarci per qualsiasi richiesta!

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